Pizzerie d’Italia 2023 del Gambero Rosso: tutti i premiati

 

 

Nel luglio 2013 viene pubblicata la prima edizione di Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso, una guida che nasce con l’intento di mettere un po’ d’ordine nel mondo della pizza, valorizzando i grandi maestri, gli artigiani convinti della necessità di dialogare con la tradizione, avviando una riflessione su impasti, lavorazione e selezione delle materie prime. Sul podio della prima edizione, con il massimo punteggio (i Tre Spicchi e le Tre Rotelle”) 25 pizzerie al piatto e 5 pizzerie al taglio.

Oggi sono circa settecento gli indirizzi segnalati nella nuova guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso, che quest’anno compie dieci anni e festeggia aggiungendo diciotto nomi alla lista dei maestri indiscussi dell’impasto. Questo il numero dei nuovi premiati con il massimo punteggio, tre spicchi (per la pizza al piatto) o tre rotelle (per la pizza al taglio).

Un panorama, quello delle pizzerie italiane, che si fa anno dopo anno più interessante e vario, con espressioni che rivedono il concetto stesso del lievitato più famoso del mondo e ne fanno un prodotto in continua evoluzione. Anche il Gambero Rosso nota questa progressione generale, sia negli ingredienti utilizzati che nelle tecniche di lavoro, entrambi frutto sempre di più di un lavoro di ricerca irrefrenabile e sperimentazione continua in nome di una pizza sempre più buona e sana, legata ai prodotti della terra, alla tradizione, alla stagionalità e quindi sostenibile.

Spicchi, Rotelle e stelle

Pizzeria Giotto a Firenze

La nuova edizione della guida sulle pizzerie del Gambero Rosso vede dunque sedici nuovi «Tre Spicchi» e due nuovi «Tre Rotelle». Le pizze al piatto premiate quest’anno con il massimo dei voti sono Giotto a Firenze, Panisfizio a Jesolo, Bottega Dani a Cecina (LI), La Cascina dei Sapori a Rezzato (BS), Inedito a Brescia, I Vesuviani a Pomigliano d’Arco (NA), il Wine Bar & Grill de l’Hotel Rosa Alpina a San Cassano, in provincia di Bolzano, dove tra l’altro si trova anche il ristorante tre Stelle Michelin di Norbert Niederkofler, la pizzeria Cambia-Menti di Ciccio Vitiello a Caserta, il Dry Milano a Milano, La Farina Pizza + Grill a Firenze, ‘O Fiore Mio a Faenza (RA), Da Lioniello a Succivo (CE), Màdia a Salerno, Maiori a Cagliari, Meunier Champagne & Pizza a Corciano (PG) e Sasà Martucci – I Masanielli a Caserta. I due nuovi ingressi nell’Olimpo delle migliori pizze al taglio, invece, sono Campana Pizza in Teglia a Corigliano Calabro e Davide Longoni Pane a Milano.

Le stelle: 16 pizzerie super top

Renato Bosco Pizzeria a San Martino Buon Albergo

Oltre a Spicchi e Rotelle, la guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso ha anche il simbolo gastronomico più celebre del mondo, la stella, che in questo specifico caso viene assegnata ai locali che in questi dieci anni hanno ottenuto sempre tre spicchi o tre rotelle. Si tratta di sedici pizzerie al piatto (Apogeo Giovannini a Pietrasanta, Da Attilio alla Pignasecca a Napoli, Renato Bosco Pizzeria a San Martino Buon Albergo, La Divina Pizza a Firenze, La Gatta Mangiona a Roma, Libery a Torino, La Notizia a Napoli, Patrick Ricci – Terra, Grani, Esplorazioni a San Mauro Torinese, Pepe in Grani a Caiazzo, Pizzeria Salvo a San Giorgio a Cremano, Sorbillo a Napoli, La Sorgente a Guardiagrele, Lo Spela a Greve in Chianti, Starita a Napoli, I Tigli a San Bonifacio e Tonda a Roma) e di tre pizzerie al taglio (Menchetti ad Arezzo, Pizzarium a Roma e Saporè Pizza Bakery a San Martino Buon Albergo).

I premi speciali

Secondo il Gambero Rosso, i maestri dell’impasto di quest’anno sono: Corrado Scaglione dell’Enosteria Lipen di Triuggio (MB) e Orlando Bortolami di Panisfizio di Jesolo (VE), uno dei nuovi ingressi dell’anno con tre spicchi. È invece Antonello Scatorchia della pizzeria Glamour a Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, il pizzaiolo emergente dell’anno. Va invece in Sicilia, alla pizzeria Saccharum di Altavilla Milicia (PA), il premio per la Ricerca e l’Innovazione.

Le 5 pizze dell’anno

Sono invece cinque le pizze premiate con il premio speciale «pizza dell’anno». La prima – nella categoria «pizza a degustazione» è la pizza «Dedicata al mare» che, a dispetto del nome, viene preparata dall’Hofstätter Garten di Tremeno (BZ) con impasto semintegrale, mozzarella, Paccasassi del Conero, alici, crumble di pane e nocciole, timo limonato e nebulizzazione di anisetta Rosati.

Sempre tra le cinque pizze speciali, ma nella categoria «pizza all’italiana», vince la pizza «Come un panino» (con spalla di maiale cbt sfilacciata, mozzarella di bufala e mozzarella di bufala affumicata, cavolo viola e bianco in agrodolce, cipolla di Tropea, julienne di carota, olio evo Valentini) preparata dalla pizzeria La Sorgente di Guardiagrele, in Abruzzo.

Tra le «pizze napoletane» è stata premiata l’Innominata, preparata dalla Bottega Alessandro Bruner di Cardito (NA) con blu di pecora di Carmasciano, formaggio di capra bagnolese a latte crudo,pecorino bagnolese e all’uscita croccante di lamponi disidratati.

Campana Pizza in Teglia di Corigliano Calabro

La «Pizza a Taglio» più buona dell’anno la trovate invece in Calabria, alla Campana Pizza in Teglia di Corigliano Calabro, si chiama «Sole» ed è preparata con fragole, fiori di sambuco in infusione, ‘nduja, stracciatella, fiordilatte e ricotta dura.

Infine, nella categoria «Pizza Dolce» viene premiata la Pizza di mele annurche, ripiena con crema pasticciera e mele annurche caramellate, in uscita miele dei monti Aurunci, nocciola gentile Romana e zest di limone, preparata dalla pizzeria Pucci e Manella di Formia.